sabato 30 novembre 2013

Azzurra e Aurora: «è cominciato tutto come un gioco»

Azzurra e Aurora: «è cominciato tutto come un gioco»

'Preparativi' della squillo
Fonte: Google
Ecco un'ennesima prova del degrado della gioventù del nostro paese: le prostitute, sempre più piccole, anche note come 'baby squillo'. 
Disinibite e sfacciate di fronte ai giudici, tentano in ogni maniera di nascondere la loro giovane età, elemento più che palese. 
Non è chiaro se sia per reprimere la loro interiore vergogna o meno, ma se qualcuno si azzarda a chiedere di tale 'professione' alle dirette interessate, queste si limitano a rispondere seccate con affermazioni del tipo: «Se lo abbiamo fatto è stata una scelta nostra e non è stata una scelta di Mimmi. Non è che lui ci ha costretto. È stata tutta una cosa nostra. È stata una idea nostra. Io mi sdoppiavo quando andavo là... non lo so, cioè può sembrare strano questo che sto per dire, ma sembra una cosa tanto... tanto grave, ma alla fine non lo è, secondo me. Secondo me non lo è». Sono queste le parole di Azzurra, una delle baby squillo dei Parioli. 
La ragazzina non si limita certo a giustificare se stessa, bensì, come se non bastasse, il galantuomo che la sfrutta, tale Mirko Ieni. «E' cominciato tutto come un gioco», sostiene poi lei, «anche se non è un bel gioco, no, certamente non è normale andare con gli uomini grandi».
Alle 12.20 del passato 28 ottobre Azzurra è stata portata al palazzo di giustizia per conferire con il procuratore aggiunto Monteleone, ignara del fatto che tre uomini e la madre della sua amica Aurora erano stati arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Roma soltanto qualche ora prima, e che Aurora era già stata interrogata precedentemente e aveva confessato le sue svariate attese per i clienti nell'appartamento di viale Parioli, o in altre case, o in alberghi. L'amica aveva inoltre raccontato di una volta in cui era stata avvicinata da un uomo, che la minacciò di svelare alla famiglia la verità sulla sua, diciamo così, doppia vita, se non gli avesse consegnato la modica cifra di 1.500 euro; per poi darne lui stesso 200 a lei «per fare sesso». E, come se si fosse già fatta una cultura al riguardo, si era messa ad elencare alcuni possibili reati. 
Fonte: Google
Ecco qui uno stralcio dell'intervista di Aurora:
Ragazza: Non è sfruttamento alla prostituzione, perché lui non mi ha costretto.
Pm: Ma tu ti sei informata, vedo.
Ragazza: Non vedo qual è il problema... a parte che io sono minorenne, ma se fossi stata maggiorenne, come lo fanno molte persone, nessuno mi avrebbe detto niente.
Pm: E quindi?
Ragazza: Secondo me non è reato perché lui non mi ha costretto a prostituirmi, cioè, è stata una mia cosa, io non sono qui come vittima. Perché non è che sono la sua vittima.
Le versioni dei fatti di Aurora sono molteplici: arriva infatti dall'affermare che «a Ieni davamo 10 euro perché ci prestava la casa» a sostenere che in realtà fossero «100 euro a prestazione». E infatti sono numerose anche le domande riguardanti proprio l'aspetto del denaro:
Pm: Scusami, una cosa. Volevo capire, ma quanti soldi, adesso facciamo un calcolo anche approssimativo, in una giornata quanto guadagnavate?
Ragazza: Dipende, dai 100 fino ai 400 o 500.
Pm: Ogni giorno insomma. Quindi in una settimana sono tante?
Ragazza: Sì. Ma dipende dai giorni, da come andava... 
La ragazza è stata anche accusata di aver istigato lei l'amica Azzurra a prostituirsi, ma lei dice di no:
Ragazza: Io avevo i contatti telefonici. Perché io avevo i numeri, perché avevo iniziato prima della mia amica, non perché la gestivo io.
Pm: Dopo che tu ti eri messa con Pizzacalla?
Ragazza: Sì, ma dopo che io mi sono staccata da lui ho fatto... abbiamo deciso di fare... lei mi ha fatto “mettici anche a me e facciamolo insieme”. Io ho detto “okay, d’accordo”. Lo abbiamo fatto, abbiamo fatto questa e-mail e abbiamo trovato il primo cliente che è venuto a prenderci a piazza Fiume... Non è che gli ho fatto vedere come si fa, assolutamente no. Io ho detto “facciamo e dividiamo, a questo punto, cioè, dividiamoci i compiti”. E poi è lei che lì ha avuto il rapporto completo sessuale con lui, non io, quel giorno.
Pm: Cosa volevi dire con “dividiamoci i compiti”?
Ragazza: Che lei doveva averci il rapporto sessuale completo.
Pm: Gli hai spiegato come si faceva.
Ragazza: No, perché non era una santa prima di me, penso che un rapporto sessuale completo lo sapeva fare anche senza il mio aiuto. 
Il Pizzacalla di cui Aurora parla è uno degli sfruttatori arrestati, a cui la giovane aveva appunto mandato l'e-mail incriminata, assieme all'amica. Ma da dove salta fuori questo Pizzacalla? Com'è iniziato tutto? Ragazzi, internet non si smentisce mai:
Ragazza: Avevo messo su Google: come guadagnare soldi. È venuto fuori questo coso e ho mandato una mail, che poi era Nunzio (Pizzacalla). I clienti li incontravamo a casa o anche in albergo.
Fra le altre cose, c'è anche la preoccupazione che i genitori possano venire a scoprire qualcosa; e, infatti, tale motivo di ansia c'era anche per Aurora:
Pm: Perché secondo te tua madre ha capito?
Ragazza: Si capiva, perché comunque giravamo con troppi soldi e con la droga. Alla fine hai sempre qualcuno sopra di te, non puoi avere tutti ‘sti soldi.
Pm: Tu dici: “mia madre ha capito che non era con la droga, ma che i soldi li facevo con rapporti sessuali”?
Ragazza: Sì, esatto.
Pm: La mamma della tua amica sapeva?
Ragazza: Sapeva che noi.. pensava che noi spacciassimo, e quindi le chiedeva i soldi.
Pm: Tu prima hai detto che sapeva o aveva intuito che la figlia avesse rapporti di prostituzione, è così?
Ragazza: Secondo me sì. lo avevo intuito anche da qualche frase... per qualche cosa che diceva. 
Azzurra e Aurora
Fonte: Google
La prostituizione è un circolo vizioso da cui, purtroppo, sembra ci sia un numero molto esiguo di vie d'uscita, indipendentemente da quale sia il suo fine: sostenere economicamente la propria famiglia, o soddisfare i propri egoistici capricci personali, borse, vestiti, sigarette, proprio come nel caso di Azzurra e Aurora. 
Quantomeno, Aurora adesso vive in un luogo protetto: niente famiglia, niente amici. Le volte in cui ripensa a ciò che era solita fare negli ultimi mesi, ecco che si manifesta la volubilità di quindicenne che avrebbe sempre dovuto mostrare.


Ilaria Butera

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