sabato 27 aprile 2013

In Italia si aprono le porte ai Muse: finalmente l’aspettato concerto

Il 28 e il 29 giugno i fan di questa di questa band si potranno godere i loro idoli e la loro musica eclettica direttamente dal vivo: lo Stadio Olimpico sarà la sede del loro attesissimo concerto.
I biglietti sono già stati venduti a migliaia: già a gennaio risultavano quasi esauriti. Tuttavia ne restano ancora alcuni, trovabili, per i ritardatari, su indirizzi quali TicketOne  e Viagogo.
Ma questa è solo una delle varie soste del loro tour: questo include anche un concerto a Roma, che si terrà il 6 luglio. Quindi, per chi non potesse prendere parte al primo, può sempre fare un pensierino sul secondo. I biglietti per questo sono reperibili sui siti già citati. 

Non ci resta che attendere con ansia questo grande evento ed esortare coloro che non hanno ancora acquistato i biglietti a procurarseli al più presto, per afferrare al volo questa grande opportunità: la musica dei Muse è differente dalle altre, si distacca dai temi convenzionali per andare a tradurre in un misto di stili musicali tematiche serie che appartengono alla vita di tutti noi.

di Valentina Lo Faro

martedì 16 aprile 2013

No more hurting people




Questa è la foto che da 24 ore impazza sui siti. Questo è il sorriso sdentato di cui un bambino di otto anni, Martin, è stato privato a causa di due bombe sganciate ieri a Boston durante una maratona a soli dodici secondi di distanza. Nello stesso istante in cui il 117esimo atleta oltrepassa il traguardo venne consumata la tragedia, per un bilancio totale di 3 morti e 176 feriti sui marciapiedi di Boylston Street.

Si segue un'ipotetica pista di un attentato a sfondo politico, dal momento che l'ordigno è stato ritrovato nello stesso luogo in cui il governatore del Massachusetts era seduto poco prima della tragedia. Nel frattempo, gli inquirenti hanno anche trovato un comando elettrico che si pensa sia stato utilizzato per attivare lo scoppio delle bombe e, a causa di una fuga di notizie, siamo a conoscenza che uno dei due ordigni sarebbe stato messo in una pentola a pressione, colma di bulloni, chiodi e pezzi di metallo, a sua volta contenuta in uno zaino.

«Scopriremo i colpevoli di questo atto codardo e li assicureremo alla giustizia» afferma il presidente Obama, come se accogliesse la richiesta di pace che il piccolo Martin chiede in foto. «Il popolo americano - dichiara - si rifiuta di essere intimidito dal terrorismo» 

di Maria Orlandi 
 

Squali amici

Recentemente sono state eseguite alcune ricerche negli oceani e nei mari. 

Più precisamente sono state effettuate nelle isole Bimini, non molto distanti dalle isole Bahamas, dalla Bimini Biological Field Station. I ricercatori hanno scoperto che gli squali limone trasmettono tra loro milioni di informazioni come dei veri social network e sono in grado di apprendere dalle relazioni con i propri simili. "Tutti hanno degli amici " dice Tristan Guttridge, un ecologo comportamentale della stazione di ricerca. Studiando a fondo ogni reazione dello squalo nel proprio habitat ha scoperto quanto sia simile se non uguale a qualsiasi altro animale che sia se non uguale a qualsiasi altro animale che sia balena, delfino, orango-tango. Come tutti questi esseri viventi ha relazioni con i propri simili, comunica con essi. Rimane sempre in gruppo e non si stacca quasi mai da esso.
Oggigiorno siamo abituati a pensare che lo squalo sia un terribile, spietato animale ma analizzando i comportamenti dello squalo limone non si sono mai riscontrate aggressioni: anche se messo in cattività, ciò si è potuto rilevare dalle ricerche di Guttridge, continua a cercare i suoi simili. Anche se apparentemente non sembra gli squali sono molto socievoli.





di Pietro Pinna Pintor

Amore tossico

"La marijuana è un'erba che ha rappresentato ogni sorta di cose per ogni sorta di gente. Gli eserciti e le flotte se ne sono serviti per fare la guerra, uomini e donne per farci l'amore.Coloro che erano addolorati hanno gettato i suoi semi in un braciere e i fumi così liberati han trasformato il loro dolore in estasi felice." (da "Marijuana, i primi 12.000 anni" di Ernst Abel). 
Il consumo di marijuana si diffonde in tutta Europa negli anni '70,gli anni "beat" della "contestazione",dopodiché torna prepotentemente di moda negli anni '90. In effetti "moda" è proprio la parola che può essere utilizzata attualmente per parlare di questo fenomeno tra i giovani. Il consumo è raddoppiato tra i tredicenni e significativamente aumentato tra i quattordicenni e i sedicenni. La percentuale di chi ha consumato marijuana almeno una volta in vita sua: dal 25 per cento del 1995 al 32,7 del 2001: praticamente un terzo della popolazione giovanile.
Sebbene gli effetti di tale sostanza siano lodati e ricercati da tutti i giovani,dietro a tale fenomeno si riscontrano numerosi effetti collaterali sul cervello. 
Di fatto, questo, contiene oltre 4.000 sostanze chimiche di cui almeno 69 sono state classificate come cancerogene. La marijuana per essere fumata viene , in genere, mescolata con il tabacco poiché da sola è meno combustibile. In virtù di questa sua caratteristica, la cannabis contiene il 50% in più di policiclici aromatici cancerogeni, idrocarburi compresi il naftalene, benzantracene e benzopirene.Tale sostanza si inserisce tra delicatissimi meccanismi neurochimici alla base delle funzioni cognitive. I ricercatori tedeschi hanno dimostrato che il Thc è capace di spazzare via dal cervello memorie sgradevoli agendo proprio sui recettori della cannabis,creando un mondo psicologico parallelo di emozioni. 
Inoltre l'assunzione di sostanze psicoattive prima della completa formazione del cervello (18 anni) produce carenza di attenzione e concentrazione,nonché un abbassamento del QI di 8-13 punti. 
Che si parli di canapa,marijuana,spinello o canna,gli effetti sono sempre gli stessi. Un trip basta per la libertà,dicono,ma a quale prezzo? 


di Costanza Scatà

“Un abbraccio tra due fratelli”: Papa Francesco e Ratzinger si incontrano…


Si erano lasciati con la promessa di reverenza e obbedienza, il Papa emerito e quello che da lì a poco lo avrebbe succeduto. Ed ecco che questa promessa tanto sentita si concretizza in un gesto semplice,ma significativo.
Benedetto XVI accoglie benevolmente Francesco alla scaletta dell’elicottero che lo ha portato a Castel Gandolfo. “Un abbraccio tra due fratelli”,entrambi in bianco,viene definito da Jorge Mario Bergoglio.
Il Papa emerito riceve da Papa Francesco l’icona della Madonna dell’umiltà,ricordando la sua rinuncia al pontificato. I due Papi pregano insieme nella cappella del Palazzo Apostolico: Ratzinger indica al nuovo Papa l’inginocchiatoio pontificio, ma Francesco preferisce sedersi accanto a lui ad un normale banco.






La loro conversazione si svolge nella Biblioteca privata dell’appartamento pontificio, dando modo a Benedetto XVI di “rinnovare il suo atto di riverenza e obbedienza al suo successore” e a Francesco di esprimere nuovamente la sua gratitudine e non solo, anche quella della Chiesa, per l’opera svolta durante il suo pontificato.
Un’occasione per Francesco per chiedere a Benedetto XVI eventuali chiarificazioni sul contenuto del voluminoso dossier  Vatileaks,che Ratzinger ha lasciato sulla scrivania di Papa Francesco.
Dopo il colloquio i due Papi pranzano insieme e al termine di questo,all’eliporto di Castel Gandolfo si salutano,impegnandosi a pregare l’uno per l’altro in attesa del loro prossimo incontro, all’incirca tra un mese in Vaticano.

di Camilla Rossanigo 





Una vita portata via dal vento

Un fatto irreale, prima d’ora visto solo nei film.
Luisa Uffindel, ventinovenne, appena uscita di casa con sua figlia Olivia, tre anni, quando una forte folata di vento spinge il passeggino, con dentro la piccola, dal vialetto di casa in strada, dove viene travolto da una Mercedes Sprinter. 
La madre, voltatasi un secondo per chiudere la porta di casa, non ha potuto fare niente, solo assistere alla terribile scena.
I soccorsi, chiamati da alcuni dei vicini, hanno potuto solo portare via il piccolo corpo senza vita.
I genitori parlano solo ora dopo un lungo tempo di silenzio e depressione: “ era la miglior bambina al mondo, non possiamo credere che per colpa del vento lei non ci sia più”.
Il conducente dell’auto, probabilmente ubriaco, è stato arrestato grazie alla buona vista di alcuni testimoni.
Questo però non colma il vuoto che i genitori di Olivia e i suoi due fratellini hanno nel cuore.


di Arianna Montaldo 

Evoluzione di smartphone e tablet

Il Report Cisco Visual Networking Index conferma il successo della tecnologia mobile, analizza l’utilizzo delle reti mobili mondiali prendendo in considerazione il periodo tra il 2012 e il 2017 sia per quanto riguarda l’evoluzione di smartphone e tablet sia analizzando la quantità di traffico che essi generano.
Durante il 2012 il traffico internet, generato prevalentemente dalla connessione di file video e dalle varie applicazioni, sulla rete mobile globale è cresciuto del 70% e si pensa che entro il 2017 crescerà di 13 volte. Gli studiosi prevedono anche una crescita, oltre quella del traffico internet mobile, della velocità media delle connessioni. Cisco, analizzando il territorio italiano ha riscontrato che il numero di smartphone è cresciuto del 28% e quello dei tablet è quasi raddoppiato, mostrando un cambiamento nel loro utilizzo.






Un aumento così forte della mobilità è collegato ad un nuovo modo di lavorare più flessibile e più autonomo, poiché tutte le persone che lavorano in un’azienda possono condividere le informazioni e cooperare maggiormente.Di conseguenza, all’interno delle aziende è avvenuta una vera e propria rivoluzione, perché utilizzando le nuove tecnologie il lavoro è stato riorganizzato a beneficio di flessibilità, velocità e maggior produttività. Le analisi prevedono che entro 5 anni ci saranno più connessioni internet mobili che persone.Si spera dunque che ciò porterà ulteriori vantaggi al mondo del lavoro.


       



di Camilla Costamagna

sabato 6 aprile 2013

La figlia di Kennedy in Giappone


Caroline Kennedy è tra le favorite negli Stati Uniti per rivestire il ruolo di ambasciatrice in Giappone.
Il presidente Obama sta pensando di nominare Caroline Kennedy prossimo ambasciatore in Giappone. L’appoggio della figlia di J.F.K è stato fondamentale durante la candidatura presidenziale di Obama sin dalle primarie del 2008 Hillary Clinton.


L’arrivo di Caroline Kennedy a Tokyo con il ruolo di ambasciatrice è previsto per l’estate-sempre se il Senato ne approverà la nomina-ed è molto atteso dai giapponesi, come infatti ha affermato Takashi Koyama, politologo dell’Università di Akita, e Jun Okumura, analista di affari nipponici all’Eurasia Group, che ha dichiarato : «viviamo nell’età della comunicazione, le decisioni-chiave vengono prese dalle capitali, il ruolo degli ambasciatori è in gran parte simbolico e la Kennedy lo rivestirà nella maniera più efficace ».
La nomina di Caroline a Tokyo avrà influenza anche sul ruolo sottovalutato delle donne giapponesi nella società, come si dicono d’accordo Okumura e Koyama. La figlia di John F. Kennedy ha scelto di portare il suo cognome da nubile e non quello del marito sfidando il cerimoniale in quanto la legge nipponica non lo consenta.


di Eljana Mone

martedì 2 aprile 2013

Stalking: un'emergenza continua


Si tratta di stalking l'investimento di un ciclista di 48 anni nel giorno di Pasqua. Mentre attraversava la strada con la sua bicicletta, l’uomo, come affermano le indagini della Polizia locale di Milano, è stato investito da un ex amico, portato a compiere l’atto da antichi rancori e gelosia. Egli, stando ai racconti del ferito, era stato già denunciato in passato dalla sua vittima per stalking. Il ciclista, immediatamente trasportato nell’ospedale San Carlo, non è in condizioni gravi, ma è solo psicologicamente spaventato per l’accaduto. 
Stalking: questo fenomeno sta assumendo dimensioni sempre più gravi e preoccupanti. Inseguimento, molestia e persecuzione sono comportamenti che comprendono l’aspettare, l’inseguire, il raccogliere informazioni riguardo la vittima e i suoi spostamenti. 
Purtroppo questi atteggiamenti possono portare conseguenze psicologiche negative per la vittima, danneggiando la sua salute mentale e la qualità della vita sociale. Ma, ora, la società, grazie ai mass media, sta cercando di combattere per eliminare questo fenomeno. L’aspetto ancora più preoccupante é che, secondo gli studi dell’Osservazione Nazionale Stalking, il paese maggiormente colpito da stalking è l’Italia, dove ci sono circa 10 vittime al mese, molte delle quali assassinate da persone che conoscevano.
Eliminarlo completamente è impossibile, ma prevenirlo è doveroso e necessario, aiutandoci l'uno con l'altro. Tutti abbiamo il diritto e il dovere di vivere senza preoccupazioni e agitazioni eccessive, causate da uomini "malati".




di Veronica Giorgi


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La pillola che rimuove i ricordi



Se mi lasci ticancello’, film del 2004 con Jim Carrey e Kate Winslet, racconta le reazioni di una coppia dopo la fine della loro storia d’amore: i due decidono di farsi rimuovere dalla mente i ricordi l’uno dell’altro grazie a un macchinario. Fantascienza? Forse non più tanto.


 Il nuovo medicinale creato nel Laboratorio di stress traumatico di Tolosa, (articolo originale pubblicato su La Parisienne) di nome propranololo, non elimina completamente i ricordi dal cervello ma annulla la carica emotiva ad essi legata. Questa molecola era già conosciuta negli anni Novanta, ma veniva somministrata esclusivamente per mal di testa o disturbi cardiaci: grazie ai recenti studi, si è scoperto che può anche essere utilizzata per sfumare la carica negativa proveniente da shock infantili o traumi.
Un’equipe di Amsterdam ha compiuto un esperimento su un gruppo di persone, creando nei pazienti un ricordo spiacevole legato a un ragno mediante una piccola scossa elettrica alla vista di esso. Si è notato che, 24 ore dopo la somministrazione della molecola, l’effetto negativo dell’esperienza era sparito.
I risultati della somministrazione del propranololo sono stati positivi anche nei test effettuati alla Harvard University e all'Associazione di psichiatria biologica di Parigi: i pazienti, grazie al medicinale, hanno avuto un netto miglioramento nella reazione ad eventi traumatici. In particolare, la terapia è stata utile applicata a soggetti vittime di stupri o attacchi terroristici o a soldati perseguitati dagli orrori della guerra.
Per saperne di più dal punto di vista farmaceutico, vai all’articolo 

LA POLEMICA - Ovviamente il mondo della scienza si è diviso riguardo all’uso di questo medicinale.
Studiosi dell’Università di Londra hanno sollevato diversi problemi etici legati al medicinale: i ricordi ci rendono le persone che siamo, e dagli errori si impara sempre. “Rimuovere i ricordi che addolorano o terrorizzano – sottolinea sul Daily Mail Daniel Sokol, bioeticista al St George’s, università di Londra – non è come togliere una verruca o un neo. Cambierebbe l’identità personale, poiché siamo legati alle nostre memorie”.

James L. McGaugh, studioso di ormoni da stress dell’Università di California, pone altre questioni: "Sappiamo che questo è un medicinale che permette a chi è emotivamente distrutto di fare una vita normale", ha spiegato. "Sappiamo anche che come funziona sulla vittima, mettiamo, di uno stupro, funziona anche sullo stupratore. E' immorale affievolire in una persona i ricordi di gesti terribili che ha commesso? E negarle il medicinale non è come rifiutare di curare questa persona se si fa male a una gamba o a un braccio?”.

Come si fa a fare una distinzione tra le esperienze negative che ci rafforzano e quelle che ci feriscono indelebilmente? A chi spetta la decisione?

Di Cristina Perrachio
            




Anna Karenina: dalla carta allo schermo
























Siamo nel 1874. Energica e bella, Anna Karenina ha quello che tutti i suoi contemporanei aspirerebbero ad avere: è la moglie di Karenin, un ufficiale governativo di alto rango al quale ha dato un figlio, e la sua posizione sociale e reputazione a San Pietroburgo non potrebbe essere più alta. Anna si reca a Mosca dopo aver ricevuto una lettera da suo fratello, un dongiovanni di nome Oblonsky, che le chiede di raggiungerlo per aiutarlo a salvare il suo matrimonio con Dolly. In viaggio, Anna conosce la Contessa Vronsky e, alla stazione, suo figlio, l'affascinante ufficiale di cavalleria Vronsky. Quando Anna viene presentata a Vronsky, scoppia immediatamente una scintilla di reciproca attrazione che non può essere ignorata – e non lo sarà.
Si cimenta nell’ardua sfida di rimaneggiare l’omonimo romanzo di Lev Tolstoj, il regista britannico Joe Wright, che esalta strutture e meccanismi profondamente diversi da quelli affrontati nel classico. In primo luogo, se il romanzo, ambientato nelle più alte cassi sociali russe, approfondisce i temi dell’ipocrisia, della gelosia, della fede, della fedeltà, della famiglia, del matrimonio, della società, del progresso, della passione, questa nuova versione cinematografica porta in primo piano la natura teatrale, il balletto dei personaggi, l’agile meccanismo di cambi di scena e di location. La passione, il dolore di Anna, che Tolstoj si era ben soffermato a descrivere e aveva reso il centro dell’universo attorno a cui tutte le altre vite si muovevano, non emerge nel film, in cui l’esile attrice Keira Knightley appare poco adatta e spontanea nell’interpretare la fascinosa perla della società di San Pietroburgo, esuberante e dal corpo opulento.
Nonostante i solidi momenti visivi di Wright rischino di far decadere la profondità della leggendaria eroina di Tolstoj, bisogna riconoscere l’oggettiva difficoltà di adattare un romanzo così complesso e immenso, e apprezzare il coraggio di Wright, che, grazie a uno sguardo contemporaneo e a un cast d’eccezione, ha reso il film molto apprezzato dal pubblico e ha incassato oltre 60 milioni di dollari.

Ecco il trailer del film
           

di Martina Griva

Hayao Miyazaki: un volo verso un nuovo capolavoro


Gli amanti di questo regista giapponese saranno felici di sapere che questi sta già progettando un nuovo film: molto probabilmente verrà completato questo stesso anno e uscirà in Giappone con il titolo di “Kaze Taichinu” (“Il vento sta soffiando”).
Il mese scorso il produttore di Studio Ghibli Toshio Suzuki ha dichiarato: << Non posso parlare con troppa certezza, ma la data di realizzazione è il 20 giugno 2013>>.



















































Il film sarà dedicato a Jiro Horikoshi, designer del caccia leggero Mitsubishi A6M Zero, usato durante la seconda guerra mondiale per l’attacco a Pearl Harbor e nelle operazioni Kamikaze: l’argomento è dunque pane per i denti di Miyazaki, da sempre amante di tutto ciò che concerne l’aeronautica e famoso per la capacità di esporre con toccante semplicità argomenti quali la violenza dell’uomo e la ricerca di pace (esempi evidenti sono “Il castello errante di Howl”, “Ponyo sulla scogliera”, “Nausicaä della Valle del vento” e “Arrietty, il mondo segreto sotto il pavimento”, in cui sono approfonditamente trattati i temi della guerra e dell’ambientalismo).

Non ci resta che attendere con felicità l’arrivo di questo capolavoro. E si spera, soprattutto, che chi non conosce i lavori di questo regista si incuriosisca: i film di Hayao Miyazaki, benchè a prima vista appaiano dedicati ai bambini, trasmettono un senso di innocenza e purezza tale da coinvolgere tutte le fasce di età. Essi catapultano gli spettatori in nuovi mondi, diversi dal nostro, appartenenti ad un’epoca indefinibile, in cui è sempre gradevole immergersi per assaporarne i dettagli, e poi, talvolta, rimpiangere di non farvi parte.








di Viola Marconetto



Siria, una bomba che continua ad esplodere

In Siria ogni giorno si continua a combattere, a lanciare bombe e missili e a fare strage di donne e bambini, ma l'attenzione mediatica è sempre più scarsa e sembra che ci siamo dimenticati che in Medio Oriente si continua a morire e si combatte una guerra che interessa anche l'Occidente e l'Italia. Il capo politico Assad continua la sua controffensiva contro i "nemici della Siria", armando militari e soldati e dando l'ordine di uccidere tutti coloro che stanno lottando per la democrazia e per una Siria libera. La ribellione nel Paese é iniziata circa un anno fa dopo la primavera araba e ha subito coinvolto i poteri mondiali dell'Onu e delle Nazioni Unite. La guerra in Siria conta già 70 mila vittime tra cui 7 mila bambini morti sotto le macerie delle loro case o colpiti da proiettili e schegge vaganti, vittime di una guerra che non avrebbero dovuto conoscere. Molti bambini sono usati o dal regime di Assad o dai ribelli come giovani soldati, a cui hanno rubato per sempre l’infanzia, o come incitatori dei combattimenti come nel caso di Nesma. 
siria papa bergoglio
Mentre i ribelli colpiscono l’aeroporto di Damasco e il palazzo presidenziale, mostrando di poter puntare al cuore del regime, Libano, Giordania, Iraq, Turchia e anche Israele sono di fatto già al fronte e ora si teme il contagio con gli altri Paesi. Il 17 marzo l’aviazione di Damasco ha bombardato la sede di un’enclave sunnita sull’altipiano di Aarsal. Da giorni la Siria minacciava d’intervenire contro quei villaggi libanesi che, a suo dire, forniscono le armi ai ribelli. 

Nel giorno del 1 aprile, centinaia di famiglie lasciano le loro case nel quartiere di Sheikh Massud, abitato soprattutto da curdi, a causa dei violenti scontri e combattimenti che vanno avanti ininterrottamente da tre giorni e che hanno causato già diverse vittime. L’Unicef ha lanciato un drammatico grido d’allarme, affermando che circa due milioni di bambini siriani in patria e nei Paesi confinanti sono colpiti dal conflitto.
Sullo sfondo continua intanto l’opera della diplomazia internazionale, con Londra pronta a mettere il veto se l’Ue volesse decidere di proseguire l’embargo sulle armi, e responsabili francesi, statunitensi e russi che lavorano a una lista di responsabili del regime che sia accettabile per l’opposizione siriana e con i quali avviare un negoziato. 

Nel frattempo in ogni singolo angolo della città scoppiano bombe e aumentano i morti: è di pochi giorni fa l’attacco all’università di Damasco che ha causato diversi morti e vittime, segnando uno dei più violenti attacchi nelle scuole del Paese.
L’Onu persiste a condannare le azioni di guerra di Assad contro il suo stesso popolo e denuncia la grave situazione all’interno del Paese e segnala l’emergenza dei profughi e degli emigranti che ogni giorno lasciano la Siria per dirigersi in terre più sicure, ma sembra che l’occidente si sia dimenticato di ciò che sta accadendo poco lontano da noi. 

(http://www.youtube.com/watch?v=K00DCHvedjQ)



di Eleonora Gatto

Caso Marò. Nelle forze armate, e non solo, ora montano rabbia e sgomento: quale tutela?




I due fucilieri della Marina militare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dalle autorità indiane di omicidio di due pescatori locali, sono rientrati  a nuova Delhi.  E intanto i  due marò sono sempre più al centro di una controversia internazionale tra Italia e India ma anche di una tempesta politica interna


ESTERI - Il rientro nella più completa segretezza. Il governo indiano ha annunciato di voler creare “velocemente” il tribunale speciale che li dovrà giudicare.


“Siamo militari, noi andiamo avanti e andremo avanti”. Sono queste le uniche parole pronunciate da Massimiliano Latorre e Salvatore Girone durante il volo di ritorno verso l’India. A riferirle il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, che li ha accompagnati nel triste rientro a New Delhi.
I due fucilieri, tornati nella sede diplomatica italiana riprenderanno la loro routine e, in particolare, il lavoro di assistenti nell'ufficio dell'addetto militare.
Sono stati accolti dall'ambasciatore Daniele Mancini, reduce da giorni di tensione a causa della decisione della corte suprema di limitare la sua immunità e dallo staff diplomatico con cui avevano “familiarizzato”, fin da quando erano arrivati dal Kerala lo scorso 18 gennaio.

L’arrivo a New Delhi nell'ultimo giorno del loro permesso di quattro settimane è  avvenuto nella più completa segretezza. Il governo indiano ha annunciato ora di voler creare “velocemente” il tribunale speciale che li dovrà giudicare. Per Latorre e Girone ricomincia adesso l'attesa.



Le parole del capo di stato maggiore, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi: «Hanno avuto il coraggio dell’obbedienza, nel momento più difficile, guardando all’interesse dell’Italia». Non sfugga il riferimento all’obbedienza. È rivolto a chi, anche tra i ministri, ha fatto sapere che la decisione di tornare in India era stata condivisa, se non addirittura suggerita, proprio dai due marò. No, non è andata così. I due sottufficiali hanno obbedito agli ordini del governo. Ma non si dica che l’hanno scelto loro.  
Intanto la riconsegna alla giurisdizione italiana è appunto quello che non avverrà. Anzi. Di fatto il governo italiano ha rinunciato alla sua istanza di arbitrato internazionale e accetta che il processo si faccia in India.  
È grande, ora, lo sgomento nelle forze armate. Giunge voce di fermento nelle accademie: c’è chi pensa a misure forti di protesta. Conferma il maresciallo Antonello Ciavarelli, del Cocer Marina: «I colleghi sono in forte agitazione e disagio non solo sulle navi e nelle basi, ma anche negli istituti di formazione». Quale tutela per chi svolge missioni così delicate e pericolose? 

di Sirio A. Vero


Juventus-Inter: è stato un derby


Sabato alle ore 15 la Juventus si è imposta sull’Inter per 1-2.

Il big match del sabato di Pasqua è stato senza dubbio Juve-Inter: una partita che forse non è più quella di una volta, caratterizzata dai grandi nomi e dal prestigio internazionale, ma che ha conservato la cattiveria agonistica dei due schieramenti nonché il suo fascino irresistibile.
I rapporti fra i due club non sono mai stati idilliaci, ma si sono ulteriormente aggravati dopo gli scandali di Calciopoli e l’assegnazione dei due titoli conquistati dalla vecchia signora proprio agli odiati nerazzurri. Questo clima di mal sopportazione si evince anche dalle parole del pre-partita di Stramaccioni che, da bravo dipendente qual è, aveva detto “ io alla Juve? Mi pare dura” ( per l’intervista integrale vai su Tuttosport ), al contrario di Conte, che aveva sostenuto che da buon professionista una persona deve essere pronta ad allenare qualunque squadra, anche l’Inter.
La Juve era arrivata alla partita da prima della classe e la differenza sul piano qualitativo e agonistico con l’Inter si è vista, anche perché la squadra di Moratti non è più quella del famoso triplete, quella allenata da Mourinho. Quella del miglior Milito, di Maicon , Sneijder, Lucio, Materazzi & Co.
Quagliarella: «Gol? Frutto dell'istinto»

La partita è stata sbloccata da Quagliarella al 3’, per poi essere riequilibrata da Palacio al 54’, ma è stata infine chiusa da Matri al 60’. L’Inter recrimina per un rigore ( dubbio) non concesso a Cassano  e per l’espulsione di Cambiasso al 90’ ( per la formazione, la cronaca e le statistiche della partita, clicca qui ).


di Luca Vernero
 Foto: Tuttosport