Sabato alle ore 15 la Juventus si è
imposta sull’Inter per 1-2.
Il big match
del sabato di Pasqua è stato senza dubbio Juve-Inter: una partita che forse non è più quella di una volta, caratterizzata dai
grandi nomi e dal prestigio internazionale, ma che ha conservato la cattiveria
agonistica dei due schieramenti nonché il suo fascino irresistibile.
I rapporti
fra i due club non sono mai stati idilliaci, ma si sono ulteriormente aggravati
dopo gli scandali di Calciopoli e l’assegnazione dei due titoli conquistati
dalla vecchia signora proprio agli odiati nerazzurri. Questo clima di mal sopportazione
si evince anche dalle parole del pre-partita di Stramaccioni che, da bravo
dipendente qual è, aveva detto “ io alla Juve? Mi pare dura” ( per l’intervista
integrale vai su Tuttosport ), al contrario di Conte, che aveva
sostenuto che da buon professionista una persona deve essere pronta ad allenare
qualunque squadra, anche l’Inter.
La Juve era arrivata alla partita da prima della classe e la differenza sul
piano qualitativo e agonistico con l’Inter si è vista, anche perché la squadra
di Moratti non è più quella del famoso triplete, quella allenata da Mourinho. Quella del miglior Milito, di Maicon , Sneijder, Lucio, Materazzi & Co.
La partita è
stata sbloccata da Quagliarella al 3’, per poi essere riequilibrata
da Palacio al 54’, ma è stata infine chiusa da Matri al 60’. L’Inter recrimina per un rigore ( dubbio) non
concesso a Cassano
e per l’espulsione di Cambiasso al 90’ ( per la formazione, la cronaca e le statistiche della partita,
clicca qui ).
di Luca Vernero
Fonti : Tuttosport, Risultati.it
Foto: Tuttosport
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