Addio a Marcello D'Orta, autore di "Io speriamo che me la cavo"
Marcello D'Orta (Napoli, 25-01-1953*19-11-2013) |
Il maestro più famoso d'Italia stava scrivendo insieme al figlio Giacomo, teologo e frate, un libro in cui raccontare Gesù ai bambini.
É proprio ai bambini che aveva dedicato tutta la sua vita, come maestro elementare e poi come autore. Era infatti diventato celebre nel 1990, in seguito alla pubblicazione di "Io speriamo che me la cavo", una raccolta di sessanta temi di bambini della scuola elementare d Arzano (NA) da cui è stato tratto l'omonimo film di Lina Wertmuller con Paolo Villaggio.
Il titolo emblematico è la frase con cui un alunno concluse il suo tema sull'Apocalisse, ma sembrerebbe anche la speranza di un maestro che tutti i giorni ha saputo affrontare con intelligenza il degrado del nostro Sud. Dai testi emerge infatti la contrapposizione dell'immagine di una scuola "vecchia, scassata. Un Inferno", come viene definita da uno dei bambini, a quella di un insegnare che supera lo scolastico ed è volto alla formazione di valori e ideali. Per i suoi alunni è stato un vero punto di riferimento che li ha portati alla scoperta dei Paesi del mondo e della storia, senza trascurare le problematiche che devono tuttora affrontare quotidianamente come droga, prostituzione e una scolarizzazione minima. D'Orta è stato in grado di far parlare da sé la situazione attraverso quella che lui stesso ha definito "Una saggezza e una rassegnazione antica, un'allegria scanzonata e struggente nel suo candore sottoproletario" dei bambini.
Il libro, subito diventato best seller, è ora disponibile su Amazon, insieme al seguito "Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso", raccolta di temi sull'affettività.
"Io speriamo che me la cavo "Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso"
Arnoldo Mondadori editore, 1990 Arnoldo Mondadori editore, 1993
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di Alice Zanca
fonti: La Stampa, Corriere della Sera, ANSA, Repubblica, Il Fatto Quotidiano