l'immagine mostra uno dei tanti incendi forestali che hanno reso irrespirabile l'aria a Singapore e in Malesia. |
Dal rapporto pubblicato da Greenpeace International sembrerebbe proprio che la causa della deforestazione che è in atto in Indonesia dal 2009 continui ad essere l'olio di palma.
Il rapporto, dal titolo "Certificando la distruzione" (visibile in inglese QUI ), mostra come la produzione dell'olio di palma sia il motivo della deforestazione di ben un quarto del territoio forestale dell'indonesia.
Il rapporto, dal titolo "Certificando la distruzione" (visibile in inglese QUI ), mostra come la produzione dell'olio di palma sia il motivo della deforestazione di ben un quarto del territoio forestale dell'indonesia.
La gran parte della deforestazione avviene secondo concessioni controllate dall' RSPO (Tavola Rotonda per l’Olio di Palma Sostenibile), un organizzazione che dobrebbe garantire la sostenibilità della produzione dell'olio di palma in Indonesia. Si è invece rivelata una farsa la certificazione che, offerta dall'organizzazione, lascia ai suoi stessi membri la libertà di distruggere le foreste appiccando addirittura incendi dolosi.
"Queste foreste sono tra le più ricche del mondo quanto a
varietà di specie animali e vegetali. Ma stanno bruciando a un
ritmo impressionante, tanto che l'Indonesia è divenuta il terzo
responsabile al mondo per le emissioni di gas serra. Le foreste indonesiane vengono distrutte
per produrre legno, compensati e carta, cui si è aggiunto di
recente l'olio di palma di cui l'Indonesia si appresta a divenire
il primo produttore mondiale, sempre a spese delle foreste" denuncia Sergio
Baffoni di Greenpeace.
Invece la responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia, Chiara Campione, ha affermato:
“Anno dopo anno gli incendi forestali creano il caos, rendendo
irrespirabile l’aria dall’Indonesia a Singapore e producendo migliaia di
sfollati dalle aree forestali in fiamme. I membri
della RSPO dicono di avere delle precise politiche che vietano l’uso del
fuoco per preparare il terreno alle nuove piantagioni ma non si rendono
conto che le torbiere, una volta distrutta la foresta e drenata l’acqua
diventano delle polveriere. Basta una scintilla per scatenare
l’inferno”
La soluzione a questo problema l'hanno già trovata alcune aziende acquistanti l'olio di palma prodotto in Indonesia, che si sono decise ad andare oltre le certificazioni dell'RSPO.
Fonti: Greenpeace Italia
Torino 12/11/2013
Clara Nazzareno
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