Esteri.
Tragedia nell'arcipelago delle Filippine
Paura e morte quest'oggi, nelle Filippine, hanno un nuovo nome: Yolada, ovvero, il super-tifone che nel pomeriggio ha colpito l'arcipelago. Le conseguenze del suo passaggio sono state catastrofiche, come dichiara il sito della Repubblica: si contano più di 10.000 morti nella città di Tacloban (capoluogo di Leyte), la quale, è stata quasi completamente rasa al suolo, 300 nell'isola di Samar dove 2.000 risultano ancora dispersi. Yolada è uno dei tifoni più violenti della storia (categotia 5), ha iniziato a formarsi il 2 novembre a sud-est della Micronesia e in sole 72 ore si è trasformato in un ciclone tropicale ben definito.
foto presa da Wikipedia |
Grazie a quest'immagine possiamo vedere lo spostamento del tifone, si vede come passa attraverso l'arcipelago delle Filippine e va a finire sulle coste del Vietnam, ad una velocità massima di circa 240 km\h.
Man mano che i soccorsi arrivano il bilancio dei morti di Yolanda si aggrava sempre di più, difatti ci sono centri abitati che non sono ancora stati raggiunti.
Intanto tra i sopravvissuti dilagano episodi di saccheggio, entrano nelle case ormai ridotte a macerie e prendono ciò che trovano, per fare scorta, per cercare di non morire di fame, il tifone quindi, oltre che ai viveri si è portato via pure la dignità.
Il presidente della Commissione Ue, il quale ha già inviato una squadra di supporto alle autorità filippine, esprime, in un messaggio al presidente dell'arcipelago, "tristezza" e "solidarietà".
I vescovi italiani assicurano il loro aiuto nei confronti delle Filippine, promettono infatti di prender 3 milioni di euro dai fondi dell'Otto per mille, da destinarsi alle vittime e ai gravi danni causati dal tifone.
La coordinatrice dell'emergenza nelle Filippine di Medici Senza Frontieri, Natasha Reyes, afferma con amarezza che è un disastro senza precedenti e dice inoltre " “In questo momento stiamo operando in un buco nero di informazioni. Dal poco che abbiamo potuto vedere, la situazione è terribile. Ciò che non possiamo vedere è, però, ancora più preoccupante. I rapporti che stiamo ricevendo da Tacloban confermano che l’intera città, di 400.000 abitanti, è stata distrutta. Ma ci sono centinaia di altri paesi e villaggi, lungo il passaggio del tifone, isolati da qualsiasi tipo di comunicazione. A essere onesti, nessuno sa com’è la situazione nelle aree rurali e remote e ci vorrà del tempo prima di avere un quadro completo. È un disastro senza precedenti nelle Filippine. L’effetto è paragonabile a quello di un devastante terremoto seguito da gravi inondazioni." (intervista presa dal sito dei Medici Senza Frontiere) Afferma inoltre che il loro obbiettivo principale è la provincia di Leyte, poichè è stata appunto una delle prime zone colpite da Yolanda; le loro aspettative sono delle peggiori: molti edifici sanitari sono stati spazzati via dalla furia del vento, le risorse sono davvero poche, e, per giunta, l'infezione da tetano è uno dei rischi maggiori. Finisce col dire che stanno facendo il possibile affinché la loro équipe sia sempre attiva e funzionante, per soddisfare le esigenza mediche, che sono molitissime, e provvedere agli alloggi, all'acqua e al cibo.
I vescovi italiani assicurano il loro aiuto nei confronti delle Filippine, promettono infatti di prender 3 milioni di euro dai fondi dell'Otto per mille, da destinarsi alle vittime e ai gravi danni causati dal tifone.
La coordinatrice dell'emergenza nelle Filippine di Medici Senza Frontieri, Natasha Reyes, afferma con amarezza che è un disastro senza precedenti e dice inoltre " “In questo momento stiamo operando in un buco nero di informazioni. Dal poco che abbiamo potuto vedere, la situazione è terribile. Ciò che non possiamo vedere è, però, ancora più preoccupante. I rapporti che stiamo ricevendo da Tacloban confermano che l’intera città, di 400.000 abitanti, è stata distrutta. Ma ci sono centinaia di altri paesi e villaggi, lungo il passaggio del tifone, isolati da qualsiasi tipo di comunicazione. A essere onesti, nessuno sa com’è la situazione nelle aree rurali e remote e ci vorrà del tempo prima di avere un quadro completo. È un disastro senza precedenti nelle Filippine. L’effetto è paragonabile a quello di un devastante terremoto seguito da gravi inondazioni." (intervista presa dal sito dei Medici Senza Frontiere) Afferma inoltre che il loro obbiettivo principale è la provincia di Leyte, poichè è stata appunto una delle prime zone colpite da Yolanda; le loro aspettative sono delle peggiori: molti edifici sanitari sono stati spazzati via dalla furia del vento, le risorse sono davvero poche, e, per giunta, l'infezione da tetano è uno dei rischi maggiori. Finisce col dire che stanno facendo il possibile affinché la loro équipe sia sempre attiva e funzionante, per soddisfare le esigenza mediche, che sono molitissime, e provvedere agli alloggi, all'acqua e al cibo.
Foto presa dal Giornalettismo |
In questa immagine si può vedere bene quanto gli effetti del passaggio del tifone siano stati devastanti, questa città (come si vede nella foto) è Tacloban, capoluogo di Leyte.
di Riccardo Toni.
di Riccardo Toni.
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