sabato 30 novembre 2013

REDDITO DI CITTADINANZA: SCONTRI TRA M5S E PD


Mentre nella maggioranza si dibatte su come migliorare la legge di stabilità, è arrivata la proposta di legge del Movimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza o minimo garantito, uno dei punti clou della campagna elettorale e del programma dei pentastellati. Il testo prima verrà discusso in Rete e poi presentato in parlamento, con Sel e forse una parte del PD pronti ad appoggiarla. Ma è proprio con il Partito Democratico specialmente con il viceministro Fassina, che il movimento di Grillo si è maggiormente scontrato, con l'accusa da parte del pidiellino che definisce la proposta impraticabile.

600 EURO AL MESE PER I DISOCCUPATI E I PENSIONATI

La proposta di legge prevede un reddito  di 600 euro erogato dallo stato a chiunque abbia perso il lavoro e chi, pur lavorando, non riesca a superare la soglia di povertà: in questo caso invece si provvederà ad integrare il reddito fino a quota 600. Il tutto costa circa  20 miliardi ricavabili dalle pensioni d'oro e con i tagli alla Difesa. ISTAT ha recentemente stimato che  tutte le pensioni in Italia superiori ai 3000 euro al mese ci costano circa 45 miliardi di euro, M5S e Sel pensano attraverso il taglio di questi redditi di trovare risorse per il reddito di cittadinanza, che viene considerata una riforma indispensabile per migliorare la qualità della vita degli italiani e si spera che potrà portare ad un aumento del benessere e dei consumi che nel 2013 hanno raggiunto minimi storici.

LO SCONTRO: FASSINA VS M5S

Il sottosegretario  all'economia Fassina contesta la veridicità delle coperture e conferma il suo no alla mozione definendola "impossibile" e accusando i pentastellati di demagogia. Recentemente però Il Fatto Quotidiano ha riportato come la riforma sia possibile, screditando la posizione di Fassina che facendo finta di non capire si riferisce alla cifra lorda che effettivamente sarebbe di circa 30 miliardi.

Coperture o non coperture una cosa è certa, la riforma sarebbe un passo contro la povertà in aumento nel 2013, anche se probabilmente l' Italia non è ancora pronta ad approvare una riforma che, seppur fondamentale, ha costi non indifferenti e forse troppo difficili da arginare.

Fai click qui per visualizzare il testo della mozione

Fonti: Il Fatto Quotidiano, ANSA 


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