È stato scoperto Kepler 78b, l'esopianeta più simile alla terra
È stato individuato un esopianeta, ovvero un pianeta non appartenente al Sistema Solare, molto simile alla Terra. Il merito di questa scoperta è da attribuire in parte anche all'Italia: Kepler 78b, questo è il nome dell'esopianeta, è stato scoperto e studiato nei mesi passati grazie alle osservazioni da terra con il TNG, il telescopio nazionale italiano Galileo, posto alle isole Canarie e al telescopio spaziale Kepler, della NASA.
È stato individuato un esopianeta, ovvero un pianeta non appartenente al Sistema Solare, molto simile alla Terra. Il merito di questa scoperta è da attribuire in parte anche all'Italia: Kepler 78b, questo è il nome dell'esopianeta, è stato scoperto e studiato nei mesi passati grazie alle osservazioni da terra con il TNG, il telescopio nazionale italiano Galileo, posto alle isole Canarie e al telescopio spaziale Kepler, della NASA.
Kepler 78b dista circa 400 anni luce dal nostro pianeta, ha un nucleo di ferro, è costituito in gran parte da roccia e orbita intorno alla stella Kepler-78. Esso è uno dei più piccoli esopianeti mai osservati, proprio perché le sue dimensioni sono molto simili a quelle della Terra. Il suo raggio infatti è solo 1,17 volte quella del nostro pianeta, mentre la massa è 1.86 e dunque la sua densità media è di 5,57 grammi per centimetro cubo, di poco maggiore rispetto a quella della Terra, che è 5.51.
I due pianeti messi a confronto con le relative misure (fonte Google )
Purtroppo l'esopianeta non è abitabile a causa della sua elevatissima temperatura, stimata intorno ai 3000 gradi, dovuta alla vicinanza (poco più di un milione di chilometri) dalla sua stella. Inoltre il periodo di rivoluzione dell'esopianeta è di sole 8,5 ore, che dunque corrispondono alla durata di un anno. Proprio per questo si ritiene che Kepler 78b verrà inglobato dalla stella madre entro un paio di miliardi di anni. La Missione Kepler in ogni caso proseguirà alla ricerca di altri pianeti dato che gli ingegneri della missione sono riusciti a rimettere in funzione il telescopio spaziale, che a maggio aveva perso due delle quattro ruote utilizzate per sua rotazione,diventando inutilizzabile.
Il Sole 24 ORE
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